I trafficanti hanno decimato le tigri, in natura ne restano solo 4.000
Il dossier del Wwf “Tiger Traffic Europe” svela che anche nel nostro continente il commercio illegale dei grandi felini prospera. Ma la criminalità saccheggia anche migliaia di altre specie: ben 5.579 tra mammiferi, uccelli, rettili e anfibi (circa il 20% del totale) vengono acquistate e vendute sul mercato mondiale. I trafficanti hanno decimato le tigri e in natura ne restano appena 4.000, secondo l’ultimo report del Wwf “Tiger Traffic Europe” che rinnova l’allarme su questa specie in serio pericolo di estinzione. I grandi felini vengono ancora cacciati dai bracconieri e sono minacciati dalla frammentazione del loro habitat, ma soprattutto dal commercio illegale, stimolato dalla domanda di prodotti a base di tigre. Attualmente, si stima che esistano almeno altre 8.000 tigri in cattività in tutto il mondo.
I trafficanti illegali di natura approfittano spesso del trasporto di animali tra i vari paesi per rifornire zoo e circhi, con metodi poco trasparenti in cui è difficile tracciare dati, certificazioni, permessi, così che le parti e i prodotti di tigre si confondono in questo intreccio tra popolazione in natura e in cattività. È questo il presupposto per un traffico illegale di tigri e loro parti (come pelli, ossa, denti), prodotti considerati illusoriamente efficaci dalla medicina tradizionale di diversi paesi asiatici come Vietnam, Thailandia e Cina.
Il Wwf in una nota sottolinea “questo preoccupante fenomeno praticamente sconosciuto e in cui siamo coinvolti sia come Paese che come continente. L’aspetto è ancora più preoccupante considerata l’attuale pandemia: sappiamo infatti che il 60% delle nuove malattie zoonotiche emergenti è trasmesso all’uomo da animali e più del 70% di queste è riconducibile ad animali selvatici”. Secondo il dossier, “recenti analisi mostrano che a livello globale, su un periodo di 19 anni (tra il 2000 e il 2018), siano stati sequestrati prodotti e derivati a base di tigri corrispondenti ad un totale di 2.359 tigri (1.142 sequestri) in 32 paesi diversi (Wong e Krishnasamy, 2019). Questo vuol dire una media di 60 sequestri l’anno, per un totale di 124 felini l’anno”.
Fonte: Agi