In occasione della Cop27 la WFA chiede che venga inserita la salvaguardia della salute animale nelle strategie di mitigazione della crisi climatica
Il riscaldamento globale non impatta negativamente solo sulla vita degli essere umani, ma anche su quella degli animali domestici e selvatici. Per questo la World Federation for Animals (WFA), in occasione della Cop27 in corso a Sharm El-Sheik, lancia il messaggio «Animal Welfare Matters», il benessere animale conta. L’organizzazione chiede che venga inserita la salvaguardia della salute degli animali nelle strategie di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico.
Il WWF nel rapporto Living Planet ha evidenziato come il climate change “diventerà la causa principale della perdita di biodiversità nei prossimi anni” a meno che l’aumento medio delle temperature non resti sotto 1,5°C
Ma sono anche glia allevamenti, soprattutto quelli intensivi, a contribuire alla crisi climatica o, tramite il rilascio di gas serra: secondo le Nazioni Unite contribuiscono del 14,5% alle emissioni totali. Il dato per, come emerge da uno studio successivo, potrebbe essere falsato: la percentuale potrebbe arrivare fino al 16.5-28%.
Nonostante questo, il legame tra benessere animale e crisi climatica è stato riconosciuto dall’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unea-5) solo il 2 marzo scorso. Per questo la WFA ha lanciato il suo appello, sostenuto da altre organizzazioni, tra cui Eurogroup for Animals, che riunisce le associazioni animaliste di tutta l’Unione Europea.
Il cambiamento climatico influisce anche sulla salute degli animali domestici, sia quelli in allevamento, sia i pet che vivono nelle nostre case.
«Tutti gli animali sono molto stressati dalle alte temperature, soprattutto quelli che vivono in condizioni che impediscono loro di trovare riparo, ad esempio nelle stalle – ha dichiarato la direttrice del programma Conservazione del WWF Isabella Pratesi – in natura se l’animale ha caldo, può trovare dei rifugi. Se a determinarne le condizioni siamo però noi, non può trovare soluzioni alternative».
A causa della crisi climatica aumentano anche le malattie.
«Più i nostri animali sono stressati per le condizioni climatiche avverse, più possono sviluppare patologie che sarebbero state evitabili in altre condizioni» ha spiegato Pratesi, sottolineando come il cambiamento climatico sia responsabile anche della diffusione di alcune malattie da vettori, come “quelle trasportate dalle zanzare o dalle zecche”.
di: Francesca LASI
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